Avvertenza per i lettori. Probabilmente, anzi sicuramente questo sarà un post polemico. Sarà il periodo elettorale, ma sono stufo di falsità, dietrologie, menzogne e secondi fini, che a quanto pare hanno corrotto ogni fazione politica di questo paese. E sono stufo del degrado tecnologico in cui stiamo piombando. Per non parlare dello stato agonizzante della ricerca.
Due anni fa, avevo fatto
un articolo per spiegare cosa fosse l'Agenda Digitale e soprattutto avevo espresso le mie perplessità sull'iniziativa, su cui c'erano dei mittenti politici e la cosa non prometteva bene.
Sono passati due anni ed il risultato è zero. Il progetto Fibra per l'Italia è morto affossato da uno dei firmatari dell'Agenda Digitale. Sul sito ufficiale (che non linko, perché non merita nemmeno link), l'ultima notizia è di un anno e mezzo fa. Nessuno dei candidati premier ha dedicato mezza parola a ricerca e sviluppo digitale, che secondo studi citati sul precedente articolo, costituirebbe uno stimolo all'aumento del PIL. Niente di niente.
A questo punto per me l'agenda digitale come era stata pensata è affossata.
Da oggi la mia Agenda Digitale è una sola. Ed invito voi tutti a crearvi la vostra
Agenda Digitale.
Io per il 25 febbraio, il giorno in cui si saprà il vincitore delle elezioni, ho messo i seguenti punti in agenda, e spero che qualcuno di questi punti (anche se ne dubito) sia nell'agenda del vincitore.
Agenda digitale italiana
Per la cronaca. L'articolo 9 della Costituzione Italiana recita:
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Gli ultimi 20 anni di politica hanno dimenticato questo importante e bellissimo articolo della nostra costituzione.
Ringrazio
Giacomo Pelagatti (
Google+) per avermi ricordato questo articolo (da me dimenticato) in una discussione sul social network di Google.