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Sciacalli digitali ai tempi del coronavirus


La rete è lo specchio del mondo reale. Anche qui, in situazioni di emergenza appaiono come funghi, coloro che vogliono speculare sulla paura.

Se sei arrivato su questo articolo cercando notizie sul coronavirus, puoi andare sul sito apposito del Ministero della Salute, oppure sulle FAQ del blocco nazionale sul sito del Governo. Se vuoi capire come si diffonde il contagio puoi vedere delle statistiche, animazioni ed infografiche sul coronavirus che abbiamo preparato.

Questo è un periodo molto difficile per l'Italia. Penso che non ci sia nessuno all'oscuro.  Sappiamo tutti che l'epidemia che arriva dalla Cina di coronavirus ha completamente bloccato il paese.

Purtroppo questa è stata una disposizione del governo necessaria per tutelare la salute pubblica. Io non sono in grado di giudicare sì sia tutto esatto quello che è stato fatto oppure se ci sia qualcosa di diverso da fare. Se iniziative diverse oppure se iniziative più dure, come quelle disposte in Cina, possano essere più efficaci. Non sono un esperto e non sono un tuttologo, quindi non posso dirlo. 

Però sono un esperto in tecnologia e volevo analizzare un attimo alcuni fenomeni che ho notato in diversi angoli della rete. Purtroppo, come nel mondo reale, anche nel digitale gli sciacalli sono apparsi in corrispondenza di una situazione di una certa gravità.


La versione umana degli sciacalli è sempre la peggiore

In questo periodo è evidente che siano necessari, come dispositivi medici, mascherine e disinfettanti. Quello a cui stiamo assistendo è una speculazione. C'è qualcuno che ha fatto incetta di queste protezioni e sui principali siti di e-commerce vengono venduti a prezzi molto, ma molto maggiorati. È un evidente speculazione. A mio avviso questo dovrebbe essere punito dalla legge. La mancanza di questi dispositivi potrebbe causare la malattia o peggio la morte di qualcuno. È estremamente grave che qualcuno cerchi di approfittarne. È un attentato alla vita e come tale dovrebbe essere punito.

Io mi occupo anche di SEO e di web marketing. Una strategia di web marketing è cercare di cavalcare i temi della rete, sfruttare le discussioni più importanti per aumentare il proprio traffico. Però c'è un limite oltre il quale si diventa speculatori. In questo periodo se noi guardiamo Google Trends il termine coronavirus la fa da padrone. Ovviamente tutte le persone cercano di informarsi sono preoccupati.


andamento della keyword coronavirus - Fonte Google Trends

Non si può in questo momento cercare di acquisire traffico da queste parole chiave per finalità economiche cercando di approfittare di chi si vuole informare. Anche questo è criminale dal mio punto di vista. Ho saputo che un mio conoscente, una persona con cui ho collaborato, abbia registrato una serie di domini a tema coronavirus e li stia cercando di vendere al migliore offerente. Anche questa è una pratica deprecabile. Questi domini dovrebbero essere usati da chi deve dare informazioni reali, dalle autorità. Non si può cercare di raggranellare una porzione di traffico, andando a togliere informazione a qualcuno che magari non è in grado perfettamente di distinguere l'informazione corretta da quella mendace.

Mi ricordo che Giorgio Taverniti più di una volta abbia affermato che in Italia il 70% delle persone siano analfabeti funzionali. Mi trova d'accordo. Gli analfabeti funzionali sono coloro che sanno leggere e scrivere, ma non sono in grado di comprendere appieno un testo. Quindi hanno più difficoltà a distinguere il vero dal falso. Sono pertanto influenzabili facilmente, sopratutto cavalcando la pancia della rete. Questo è il motivo per cui nella rete ci siano tante fake news. Ci sono tanti pesci che abboccano e quindi da queste fake news è possibile guadagnare. Eticamente discutibile, ma è legale.

Tutto questo è però grave in momenti di una emergenza. Mi sono arrivate diverse notizie false nella viralità di WhatsApp. Ad esempio, frasi come bere frequentemente acqua allontani il virus o fare un autotest sul virus trattenendo il respiro 10 secondi. Sono tutte cose che non sono vere, ma che potrebbero anche causare l'abbassamento della guardia da parte di qualcuno. Se qualcuno si ammala per queste notizie deve essere un crimine. Purtroppo il legislatore in questo momento ha altro a cui pensare. Nei momenti successivi all'emergenza, secondo me, andrebbe ripensate alcune regole della rete. Bisogna punire chi, con le notizie false, mette a repentaglio la salute pubblica.

Intanto ognuno deve fare la sua parte. #stateveneacasa. Noi di ideativi facciamo smart working da anni. Prima ancora che avesse questo nome. Noi lavoriamo da casa per tutelare l'ambiente. È brutto andare in giro con la mascherina. Pensateci ogni volta che prendete la macchina. Un giorno l'ambiente potrebbe chiederci il conto.



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