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Senza peli sulla lingua per la disinformazione sulla SEO


Una intervista "degenerata in conversazione" con Andrea Pernici sulla sua campagna "Contro la disinformazione della SEO".
Negli ultimi giorni prima di Capodanno ho pensato di fare una piccola intervista ad Andrea Pernici a seguito della sua campagna contro la disinformazione sulla SEO.

Andrea Pernici (su Google+) è un grande professionista, che ho conosciuto su Google+, competente e appassionato, che si definisce profondamente SEO e project manager oltre che web developer della community di Giorgiotave.it.

Tutto è nato dall'informazione errata che ha fatto Google, nelle sue guide, su cosa è la SEO, e quindi Andrea ha deciso di spiegare cosa è l'ottimizzazione per i motori di ricerca ed in questo suo articolo ha voluto coinvolgere tanti altri professionisti ed esperti, nazionali ed internazionali, per avere da ognuno di loro una definizione della SEO. Iniziativa a cui ho avuto anche io il piacere di partecipare, provando a dire la mia, su una disciplina così complessa, affascinante ed eterogenea. Consiglio a tutti di leggere l'articolo, difficilmente troverete in un articolo i pareri di così tanti professionisti del settore.

Apprezzo molto le idee di Andrea, e volendo raccontare su questo blog la sua iniziativa, ho pensato di porgli qualche domanda, facendo una piccola intervista. Nella mia idea iniziale avrei voluto porgli delle domande secche per ottenere risposte veloce. Ma l'idea è degenerata subito alla prima domanda. In effetti non mi piacciono i percorsi predeterminati, e già la prima domanda è andata su un altro percorso, facendo evolvere questo post da intervista ad un fantastico colloquio fra amici come se ci fossimo trovati su un tavolo di un bar dopo il lavoro. Anche se poi è avvenuto in più giorni in uno scambio privato su Google+, fra un pranzo ed un cenone, fino alla prossimità del brindisi di capodanno.

drunk baby seo

Dato che da questo colloquio ci volevo tirare fuori un post per questo blog, ho avvertito Andrea che avrei fatto un po' l'avvocato del diavolo, per provare a tirare fuori qualcosa che non era uscito dal suo articolo. Penso di essere riuscito nell'intento, perché ad un certo punto mi è sembrato di aver aperto una diga, e di essere investito da un fiume in piena di vera passione per questo lavoro.

La conversazione è abbastanza lunga, se non avete voglia di leggerla, ma ve la consiglio, potete arrivare in fondo, dove sono riassunti i punti fondamentali delle idee di Andrea.

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Prima di tutto complimenti per aver messo insieme i pareri di così tanti professionisti. Ma prima della prima domanda, mi viene in mente una domanda zero. Visto che SEO e marketer ne sanno una più delle donne che ne sanno una più del diavolo, ci sei riuscito perché hai smosso l'animo di così tanti professionisti nel bisogno di far capire cosa sia questa SEO o perché tutti hanno colto l'occasione di una citazione da giorgiotave.it? :-)


Andrea Pernici
Andrea: Ma è una domanda vera o così fuori dai denti giusto per sapere come la penso?


Maurizio Ceravolo
Maurizio: La domanda è verissima. Non vedi il mio registratore sul tavolo. Nulla di quello che mi dirai è confidenziale. :-)
Se c'è da far scoppiare un SEOGate, lo faccio scoppiare... Potresti essere ricordato come il Nixon della SEO. :-P


Andrea Pernici
Andrea: Penso che di SEOgate ne esplodano di continuo in quanto ogni tanto uno si sveglia e sparla del lavoro di altri. Io personalmente non mi permetto di giudicare il lavoro di altri mentre con la SEO tutti si sentono in grado di poterne parlare.

Onestamente non mi interessa sapere perché lo abbiano fatto, ma visto che molti di quelli a cui ho chiesto li conosco e so benissimo che lo hanno fatto con la semplice voglia di dire la loro e perché approvano in fondo il mio pensiero.

Alcuni mi hanno detto che è una mossa per posizionarmi per quelle chiavi, ma a me non interessa molto di questo.

Io con questa iniziativa voglio solo esprimere il mio sentimento di sdegno verso quella che sembra allo stato attuale la realtà del nostro lavoro consultando le serp di Google e fonti "autorevoli".

Non mi sento rappresentato da quello che il mondo restituisce della nostra professione e ho voluto dirlo con l'aiuto di persone che sanno davvero in cosa consiste la SEO.

Se avrò ragione forse avremo delle SERPs più corrette un giorno e meno disinformazione. 


Maurizio Ceravolo
Maurizio: Riguardo alla critica che ti hanno fatto, che hai cercato di posizionarti su quelle chiavi, mi verrebbe da dire: e quindi? Nessuno di loro e noi, cerca di posizionarsi su certe chiavi? Il nostro lavoro è anche far conoscere le proprie idee.

Ed uno dei modi è chiamare a raccolta gli altri per fare una tavola rotonda. Come allo stesso modo chi ha partecipato lo ha fatto con una serie di motivazioni anche personali che possono non essere allineate allo spirito della tua iniziativa. Questa cosa mi ha fatto venire in mente un articolo di Uriel Fanelli (Infiltrazioni) di qualche giorno fa, che parte da temi politici, ma che trovo interessantissimo per queste questioni.
Ognuno partecipa ad un gruppo ad un iniziativa per una sua motivazione personale.

Ma c'era davvero bisogno di una difesa della SEO, in ogni campo c'è disinformazione e incompetenza, cosa c'è di diverso in questo?


Andrea Pernici
Andrea: Come ho detto anche a Mariachiara (Ndr: Marsella) (Una campagna contro la disinformazione SEO) in nessun altro contesto esiste un potere forte come Google che si assegna il diritto di stabilire in cosa consista un mestiere dove è lui praticamente regnante. Diciamo che gioca in casa e qui è sia motore che editore.

Se inoltre guardi le SERP per il nostro settore e hai un minimo di spirito critico non puoi dire che offrano una informazione corretta e parziale. Soprattutto ti accorgi che ciò contro cui combatte funziona e ciò a cui ambisce li vede inesorabilmente fallire.


Maurizio Ceravolo
Maurizio: Nelle tue risposte noto una tua caratteristica (che fra l'altro ho notato molte altre volte), tu guardi alla tua strada, non a quella degli altri, cosa che mi piace molto. Direi che non potrai mai fare il politico.


Andrea Pernici
Andrea: Devo dire che hai ragione. Io faccio quello che credo sia giusto in primis per le persone che mi stanno vicino e soprattutto a cui devo rispetto e massima dedizione e poi vedere che questo sia giusto anche per me.
Bada bene...non è detto che quello che io inizialmente credo sia giusto poi non si trasformi! Sarei un emerito imbecille se avessi la convinzione e l'arroganza di pensare di non sbagliare mai o che le cose possano essere diverse da come le si sente e da come le si osserva. Ci sono sempre tanti lati delle cose e questo è il bello di poter avere un confronto quotidiano con persone brave che hanno la propria opinione.
Credo che ci sia sempre da migliorare e credo anche che gli errori ci aiutino a migliorare.

Vedi io faccio sport da una vita e quando fai sport da una vita anche a livello professionistico capisci che devi saper giocare di squadra, ma capisci che spesso devi essere capace di importi e di prenderti delle responsabilità.
La squadra è importante e l'insieme risulta sempre maggiore della somma delle parti, ma alla fine l'unità è sempre il singolo ed è proprio questo che può rendere una squadra forte, straordinaria.


Maurizio Ceravolo
Maurizio: Hai toccato tre temi interessanti.

C'è una disinformazione che parte dall'alto, da Google in primis, dal quale poi è partito il tuo articolo, a cui hai voluto rispondere con un bel numero professionisti italiani e stranieri dal basso.
Citando Mogol/Battisti, mi verrebbe da chiederti Come può uno scoglio arginare il mare?
Ed inoltre ogni professionista ha dato una sua risposta apparentemente diversa dagli altri, indice del fatto, che la SEO è qualcosa di ampio e con limiti sfumati in altre discipline. Tutte risposte chiare per un professionista, ma se scendiamo più in basso a chi deve comprare un servizio di questo tipo per il suo sito, non potrebbe rimanere disorientato da un così ampio ventaglio di risposte?

Secondo tema. Hai detto Diciamo che gioca in casa e qui è sia motore che editore. Mi pare di capire che pensi che Google inizi ad avere un po' troppo potere, un conflitto di interessi per dirla in termini nostrani.
Forse ci sarebbe bisogno di una separazione fra il Google motore ed il Google editore. Pensi che si rischi che Google ceda alla tentazione di diventare un giardinetto chiuso, facendo girare l'utente dalle pagine generate con le informazioni prese dai nostri siti?

Terzo tema.  Hai scritto Se inoltre guardi le SERP per il nostro settore e hai un minimo di spirito critico non puoi dire che offrano una informazione corretta e parziale. Soprattutto ti accorgi che ciò contro cui combatte funziona e ciò a cui ambisce li vede inesorabilmente fallire.
Premetto che penso che tante volte si pretenda l'infallibilità da Google, non pensando che stiamo parlando di sistemi automatici, che per forza hanno la loro tolleranza.

Però mi pare di capire che pensi, come penso io, che Google sia ancora lontana da quel web semantico a cui aspira, e i meccanismi di rispetto delle sue linee guida siano ancora lontani dall'essere perfetti.
E quindi sono ancora molti quelli che barano augurandosi di non essere beccati dal prossimo aggiornamento di Panda o dal prossima falcidiata di Penguin.
Per te che fai molta informazione e formazione in questo settore, trovi che sia difficile educare i professionisti ad una SEO etica nel rispetto degli utenti e dei clienti in queste condizioni?
Un po' come convincere qualcuno a fare gli scontrini quando tutti i concorrenti non li fanno.


Andrea Pernici
Andrea: Una parte delle tue 3 divisioni in un certo senso si fonde.
La questione del conflitto di interessi diciamo che non è proprio come la vedo esattamente. Io penso che Google abbia dei buoni intenti, ma è palese che voglia sempre di più avere un controllo globale, ma questa è politica e non mi interessa.

Il problema nasce quando? Nasce quando noi sopravvalutiamo la bravura di un automatismo, ma la sopravvalutiamo perché Google sopra ci ricama e ci costruisce una storia!
Noi appassionati crediamo in questa storia e ci immedesimiamo in quei principi con cui Google fa propaganda e dimentichiamo che forse non è poi la vera realtà.
Essendo di estrazione tecnica conosco benissimo i possibili limiti e so benissimo cosa ci si possa aspettare e cosa no, ma la storia che Google racconta mi piace perché fondamentalmente voglio che sia così anche io, ma purtroppo è solo una storia e per ora senza lieto fine.

Nel tempo ho visto un degrado delle serp. Tanti bei paroloni...Google capisce questo e quello, sa che quel link vale poco etc,etc...
Un tubo! Basta fare un'analisi a campione di 10 serp distinte e ti accorgi che sono ben lontani da avere tale comprensione.
Leggi qui per farti un'idea Le dieci verità di Google

Io ci ho basato un intervento a WebReevolution e la loro filosofia presenta delle falle imperdonabili rileggendola con attenzione:

Ci preoccupiamo che il nostro lavoro sia utile per l’utente, piuttosto che per un nostro obiettivo interno o per i nostri profitti.

Onestamente non ci credo :D

È meglio fare una cosa sola, ma farla in modo impeccabile.

Non mi sembra che ultimamente si stiano focalizzando solo su una cosa ed infatti non è più così impeccabile.

Google è probabilmente l’unica società al mondo il cui obiettivo dichiarato è fare in modo che gli utenti abbandonino il suo sito al più presto. Eliminando i bit e i byte in eccesso dalle nostre pagine e aumentando l’efficienza del nostro ambiente di offerta

Mmm...non mi sembra così ultimamente anche perché oltre a G+ hanno iniziato ad arricchire sempre di più le serp.

La democrazia sul Web funziona.
La ricerca Google funziona perché si basa sui milioni di individui che pubblicano link su siti web per determinare quali altri siti offrono contenuti validi.


Siamo sicuri che la democrazia funzioni se ad esempio come nel nostro caso a funzionare è più la forza e il trust di quei domini che risultano vincenti anziché risorse che forse meritano di più?
Siamo sicuri che non sia sfuggito di mano qualcosa ai nostri signori?

Da una chiacchierata interessante tipo questa (ma su Skype) con Francesco Tinti sintetizzo come segue:
Sai com'è. Quando tu vai sull'intento di ricerca e cerchi di interpretare l'intenzione che c'è dietro alle cose rischi di prendere delle grosse mazzate nei maroni!
Prova a cercare "Grosse pene" su Google e dimmi cosa viene fuori.
Ora immagina che lo stesso errore interpretativo capiti in un contesto semi automatico di penalizzazione e di reranking.
Il gioco è fatto e non sai più dove andare a mettere mano. Il gioco ti esplode in mano...hai una bomba in mano che è pronta per esplodere.

Android, una piattaforma gratuita e open source per dispositivi mobili

Siamo sicuri?

Si può guadagnare senza fare del male.

Non consentiamo la visualizzazione di annunci sulle nostre pagine dei risultati, a meno che siano pertinenti alla pagina in cui vengono mostrati.

Siamo sicuri?
Come mai allora se cerchi chiavi attinenti alla SEO trovi annunci di chi vende link, +1, share, tweet, tecniche illegali da linee guida etc etc etc?
O perché in passato Google stessa ha creato annunci che dicevano di non fare seo ma usare adwords cercando le chiavi di organico?
Non ti puzza nemmeno un po'?

I nostri utenti si fidano della nostra obiettività e nessun guadagno a breve termine potrebbe mai giustificare il tradimento di tale fiducia.

Ecco questo punto fa male...proprio perché le persone si fidano di Google che documenti come quelli per cui ho fatto la mia campagna sono inaccettabili.

Google ha sedi in oltre 60 Paesi

Ma paga le tasse in molti meno :)

Eccellere non basta.

Ed è per questo che io non posso accontentarmi di questi attuali risultati nel segmento che amo. È vergognoso.

Anche se non sai esattamente che cosa stai cercando, trovare una risposta è un problema nostro, non tuo. Tentiamo di anticipare le esigenze non ancora espresse dal pubblico globale e di soddisfarle con prodotti e servizi che definiscano nuovi standard.

Trovare una risposta è un problema loro?
Ho dei seri dubbi se i risultati ad esempio per il Search sono quelli che ritorna ora...non credi?
Il problema è proprio nostro e di chi cerca tali informazioni che pensa all'informazione fornita come esaustiva quando invece non lo è.

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Ma è una mia impressione o ho aperto la diga di un fiume in piena? :-)

Le 10 verità è una pagina che conosco bene, ci avevo anche fatto un post (Le 10 verità di Google) in proposito un paio di anni fa.
Sono d'accordo con le tue considerazioni.

Sul fatto che Google si concentri su poche cose, vedendo questo video, mi viene da dire mah!!



Andrea Pernici
Andrea: Google parla molto di esperienza utente, ma ad oggi se cerchi le chiavi inerenti il nostro settore trovi su google.it in italiano tutta una serie di siti in lingua straniera!
Io becco siti russi e inglesi, canadesi, americani...siamo sicuri che non ci siano risorse italiane migliori per l'utente?

C'è addirittura una ricerca hashtag di twitter che sta salendo a dismisura.

Siamo sicuri che la pagina di un hashtag sia idonea?
Soprattutto a detta delle linee guida quella pagina è fuori legge :D
Come mai?
E come mai questa cosa va avanti da mesi? Come mai non fixano?

Insomma questa è la dimostrazione palese che il sistema per come è concepito si fonda su delle fondamenta molto fragili :)

C'è il forte rischio che le serp diventino come la politica se a decidere il destino di pochi saranno pochi Hub Trusted.

Purtroppo anche se non per colpa sua Google rischia di agevolare un sistema "clientelare".

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Il mio pensiero in proposito è che Google sia un gran motore di ricerca. La cui complessità va oltre la mia immaginazione. Però siamo ancora lontani da quello che ci vogliono far credere. C'è ancora molto da fare. E sono molti gli interventi da fare. Ogni tanto passano con una rete a strascico per fare pulizia, però siamo ancora lontani dalla comprensione dei testi. I microdata non dovrebbero servire.


Andrea Pernici
Andrea: Ma poi! Non era Google a dire che riusciva a comprendere i link spammosi? I link in sezioni boilerplate? I link footer sitewide?
Non dicevano tutti che erano già svalutati?

E allora perché queste cose, purtroppo, ancora funzionano?
Perché Google fa propaganda mediatica per coprire le falle del suo oramai complesso ed incomprensibile algoritmo...basta sbagliare una virgola e sei fregato...vai poi a capire dove stava l'inghippo.

Metà delle cose che Google si canta e si ride sono solo teoriche...perché soprattutto in google.it non sai mai quando arriverà il rollout e il principale problema per chi lavora bene in Italia è che deve sempre fare i conti con l'incertezza!


Maurizio Ceravolo
Maurizio: E non dovrebbe neanche servire che i webmaster facciano da sceriffi e spioni. La mia sensazione è che ci vogliano ancora 5/10 anni per vedere una svolta semantica. 


Andrea Pernici
Andrea:  Ora a parte tutto...sembra che io ce l'abbia con Google, ma non è vero.

Io sono il fan più sfregatato di Google, ma questo non significa che io debba approvare tutto ciecamente!
Dovrò scrivere presto un post sullo spirito critico.
Per me ogni cosa parte sempre dallo 0 a 0 quindi chiunque sia a fare una cosa io la valuto e dico la mia senza vedere chi l'ha fatta o chi l'ha scritta.
È l'unico modo per essere imparziali.

Ti faccio un esempio. Quando Giorgio (Ndr. Taverniti) ha scritto questo:
Volunia: bugie, verità e disinformazione
- minacce personali,
- accuse di essere pagati da google,
- venduti
- sempre critici verso le cose italiane
- etc etc...
Invece abbiamo semplicemente descritto una realtà che grazie a giornali incompetenti risultava distorta.

Ora un altro esempio:
L’assurda battaglia dei Governi e degli Editori contro Google e i motori di ricerca
qui non mi sembra proprio che io sia contro Google perché penso che in questo caso siano i governi e i giornali a non capire un tubo.

Ora un altro
Google sta perdendo la bussola
Ma qui ho fatto una considerazione contro Google nel senso che identifico una serie di fattori su cui Google dice di lavorare, ma praticamente poi quello che lui premia è tutt'altro...e io so benissimo cosa era, ma non ho potuto dirlo perché era davvero troppo banale da rinfacciare ad un così bel motore come Google. 

Un'altra volta il giorno stesso in cui dovevamo chiudere un accordo commerciale con un Big ho scritto un post critico contro quel Big :D
Mi volevano linciare!

Insomma quello che voglio dire è che a me non me ne frega una beata minchia (come direbbe Cetto La Qualunque) del rapporto commerciali, della politica etc etc...io dico quello che vedo e quello che penso e se qualcuno non è d'accordo ne parliamo :)

Ti ricordi che casino che fece questo?
La parola ad un EX Membro del Search Quality team di Matt Cutts

Insomma uno critica qualcuno che consiglia pratiche inutili, e nel 2012 dice ancora che l'article spinning è la vera link building e viene accusato di essere un denigratore etc etc....MA STIAMO SCHERZANDO?
Io penso che ognuno debba assumersi la responsabilità di quello che scrive e accettare la critica in modo costruttivo.
Se non sei in grado di accettare la critica rimani chiuso in casa e questo vale per Google, per te, per me e per qualsiasi soggetto.


Maurizio Ceravolo
Maurizio: Me lo ricordo quell'articolo e mi ricordo la discussione finita nell'intervista su webhouse, La SEO verso il 2013: intervista doppia a due professionisti. E su quella discussione non posso che essere d'accordo con te.
Mi ricordo che prima che tu lo criticassi avevo fatto un commento un po' perplesso quando avevo letto l'articolo.
Però ci sono diversi professionisti che seguono quella strada, perché facilita a portare risultati immediati e fare la fattura a fine mese.
Però non la condivido, apprezzo il percorso tracciato da te e dal Convegno GT e non mi piace quella presa da altri eventi del settore.


Andrea Pernici
Andrea: Non è che un giorno sono amico di Google e un giorno no...come un giorno sono amico di Microsoft e un giorno no...o Volunia.

Ad esempio Microsoft sta facendo cose che mi piacciono tantissimo ultimamente e lo dico anche se fino a un anno fa lo criticavo perché faceva merda.

Non ricredersi è da stupidi. Non osservare con spirito critico è da stupidi.

Io non amo scendere a compromessi e mai lo farò.
Tu non hai idea di quanti clienti ho mandato a fare in culo per difendere i miei principi e proteggere i miei collaboratori :D

Ma non hai idea di quante volte quotidianamente mi arrabbio sempre con chi lavora con me perché io voglio sempre il meglio.



Maurizio Ceravolo
Maurizio: Non ho mai pensato che tu sia nemico di Google, come anche tu hai scritto. Io trovo che tu sia una persona equilibrata e come tale mi sembra scontato criticare quando chi sostieni faccia cazzate.
Proprio perché la sostieni, non vorresti che certi errori non vengano fatte.

Quindi le critiche a Google quando sono lecite ci stanno tutte, come a chiunque altro.
Con una nota di rammarico per Volunia. Io faccio il tifo per ogni cosa italiana, avrei voluto vedere il progetto portato a termine per quello che era nella testa di Marchiori, prima di dare un giudizio. Però sicuramente c'è un sensazionalismo dei media italiani dannosissimo (il nuovo google, il nuovo Zuckerberg, il nuovo Gates, il nuovo Jobs...) ed un epilogo disastroso.

Hai gettato un sasso nello stagno contro la disinformazione.
Ne stai facendo parlare. Hai in mente altre iniziative per il futuro per continuare su questa strada?
Nel tuo articolo nella mia percezione avevi come interlocutore il professionista, più o meno esperto, che lavora sul web.
Secondo te non ci sarebbe bisogno di fare un po' di informazione anche verso il referente finale? Il cliente! Quello che vorrebbe vedere dei risultati dal suo sito e che vede il SEO come una persona con il cappello da merlino e con qualche trucco iniziare a farlo macinare traffico e vendite.
Far capire a lui che questo è un lavoro vero, non sono trucchi.
Ultima cosa nel tuo articolo parli poco di link building, argomento molto in voga per molti SEO.
Penso di immaginare il motivo, ma voglio chiedertelo. :-)


Andrea Pernici
AndreaMi parli di Link Building...mmmm e io storco il naso.

Personalmente per quanto in molti abbiano una opinione diversa credo che la Link Building non sia direttamente roba per SEO - qui una discussione sul tema 

Io cerco sempre di ragionare a livello strategico (pensando però alla possibilità di incentivare il linking), ma non faccio link building.
La link building è l'accortezza per me di saper pianificare bene la tua strategia per massimizzare l'esposizione e anche l'aumento di popolarità indiretta derivante dal link.

Io penso che il link sia solo un accessorio di una grande campagna.
Sono della scuola di pensiero del link earning da sempre.

Anche se so che purtroppo l'anchor text è ancora troppo importante ho sempre sostenuto (credo da prima del 2006) che nell'article marketing o nei comunicati stampa si dovesse linkare solo in calce all'articolo citando l'autore con http://www.nomesito.ext evitando ogni tipo di ancora....ma nessuno mi ascoltava :D Mi davano del pazzo :D
Guarda un po' che oggi con Penguin son tutti a piangere e rincorrere per strada gli scheletri e i fantasmi che non conoscono perché nessuno sa che link effettivamente penalizza Penguin.

E per questo che odio questi tentativi mezzi farlocchi di Google (molto propagandistici) per migliorare le serp perché le peggiorerà con certezza alzando troppo il tiro.
Poi non puoi lanciare Penguin e poi dopo 1 mese lanciare il Disavow e che cacchio...prima crei la pena e poi offri il condono??
No dai...così chi ha sempre lavorato al limite continuerà a farlo e a rimetterci saranno sempre quelli che si sono immedesimati nella bella favola che Google racconta.

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Posso dire che immaginavo la risposta sul link building. Essendo della scuola di pensiero del link earning da sempre, non può che farmi piacere la tua risposta.


Andrea Pernici
Andrea: Quella di fare un qualcosa rivolto al cliente è una cosa che vorrei fare, ma il problema è che ci sono troppi tipi di cliente :)
Alcuni non hanno neanche bisogno di fare SEO, ma prima devono fare altro...comunque è una cosa che voglio fare, ma richiede tempo e soprattutto approvazione dai Cliente ad essere pubblicate certe cose.

Ad esempio il post (I vantaggi di reinventare la (SEO) ruota) di Enrico (Ndr: Altavilla) di ieri un po' già aiuta a capire in un certo senso anche se è anch'esso troppo complesso per il cliente finale.

Lo stesso problema di spiegare qualcosa al cliente finale non è solo nella SEO, ma ovunque. Pensa nello sviluppo o nel Design?

Come gli spieghi al cliente che non può fare prove infinite?
Non è facile ed immagino che ti ci sarai imbattuto tante volte.
Prototipi, mockup etc etc vagli a spiegare a cosa servono e perché hanno un costo?

Io mi invento sempre la storia dell'imbianchino, ereditata dai mitici Stefano Marchetti e Massimo Azzolini di RedTurtle.
Se tu mi chiami per fare una parete rossa e scegliamo insieme il rosso appena finisco la parte tu la guardi e mi dici che il rosso non ti piace e la vuoi blu :)
Beh mi dispiace la devi ripagare e di solito anche il doppio...perché devi sbiancare di nuovo e ridipingerci sopra e ci vuole anche il doppio del tempo...

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Per il lato cliente è vero ci sono tanti tipi di cliente, però penso che possano essere ricondotti al budget a disposizione.

Poi come dice Enrico nel suo post ci sono quelli che hanno più competenze e chi meno. Però come evidenzi tu il post di Enrico è tarato per il consulente, troppo lungo e complicato per il cliente.

Io penso che il tutto si cura con la chiarezza, mockup, prototipi, io metto sempre per scritto cosa ti farò, se ti dico che ti faccio 3 proposte grafiche saranno quelle. Se non vuoi bruciarle, fammi vedere cosa ti piace, cosa hai fatto in passato per la tua immagine.
Valuta bene quello che ho scritto nell'offerta, e sopratutto valuta bene se quello che mi hai chiesto è effettivamente quello che ti serve, perché eventuali errori di valutazione sarò costretto ad addebitarli con budget extra. Esattamente come farebbe l'imbianchino.


Andrea Pernici
Andrea:  Pensa un po' a far capire la SEO lato cliente? Ci sono troppi scenari possibili. Troppe diversità da caso a caso. Troppa differenza di Budget.

Io penso che il Search Marketing di alto livello oggi abbia un costo molto alto e non accessibile a tutti.
Penso anche che sia giusto.
Non è che tutti possono permettersi di fare pubblicità in TV.
Invece è passata la voce che il web è per tutti. È gratis. È facile...
Purtroppo non è così.

In ogni caso sto pensando già da tempo la formula e forse ci arriverò, ma non sarà mai comunque esaustiva.

Penso che quel documento che ho redatto se letto con attenzione la dica lunga. Ci sono dei punti dove io spiego che il documento di Google è utile per definire cosa NON è un SEO e va bene!
C'è scritto, ma nessuno lo legge.

Se io per dirti cosa è un cuoco ti dico cosa non è forse non sto facendo la cosa giusta...perché si presta troppo all'interpretazione soggettiva...e Google in questo è maestra!
Pensa al Canonical, pensa al Robots, pensa al Nofollow?
"Regole" introdotte da Google, ma che lui stesso si riserva sempre il diritto di interpretare di volta in volta...è troppo comodo secondo me così.

Nel documento sono linkate anche tantissime altre risorse utili per chi vuole farsi un'idea e inoltre a Gennaio uscirà il nuovo SEO Power di Giorgio (Ndr: Taverniti) dopo 1 anno di lavoro e quello già può descrivere meglio la SEO per un cliente finale perché è un libro molto ampio.

Maurizio Ceravolo
Maurizio: Ti dirò, sarebbe bello creare a più mani un manifesto per il cliente, semplice e conciso.
Hai bisogno di un sito ed hai un basso budget? Questo è quello che puoi ottenere, questo è quello che puoi chiedere ed i risultati che ti puoi aspettare di avere.
Hai bisogno di un app?
Hai bisogno una consulenza di web marketing?
Spiegato da prima elementare, soggetto verbo e complemento del progetto. Un manifesto di trasparenza ed onesta, e sottoscritto da diverse aziende ed agenzie che lavorano in questo campo.
Non è una idea precisa, probabilmente è impraticabile o una gran cazzata, però l'ho accarezzata leggendo quello che hai scritto. :-)


Andrea Pernici
Andrea:  Bella l'idea del manifesto!! Mi piace molto, ma sarà un bagno di sangue.

Per chiudere. Che cosa è la programmazione?

È un'attività che può consentirti di risparmiare tempo.
È un'attività che può creare applicativi con buchi di sicurezza e causarti dei danni.

Potrei continuare all'infinito, ma questo non è e non sarà mai la definizione di cosa sia la programmazione....questa sarebbe al massimo la definizione di cosa è la cattiva programmazione o di cosa non dovrebbe essere la programmazione.

Se questa deve essere la risorsa che descriverà la programmazione secondo Google allora Google per me farà disinformazione. Punto.

Come la vedi?


Maurizio Ceravolo
Maurizio: La vedo che il tuo ragionamento non fa una grinza.



Andrea Pernici
Andrea: Una ultima considerazione. Tu non puoi offrire una risorsa per migliore solo perché è Wikipedia o solo perché è Google.
È qui l'inghippo che ti ho descritto sopra...e per abbatterlo ci vogliono iniziative che creino discussione come questa che stiamo facendo qui.

La blogosfera italiana vive passiva la rete. Linka poco e quei pochi link li manda verso i social network o verso Wikipedia con la conseguenza che ci sarà sempre più degrado delle serp e qui non è colpa di Google :)

Bisogna smuovere le acque e stai sicuro che io lo farò a costo di abbattere Wikipedia e di farmi bannare da Google :)


Maurizio Ceravolo
Maurizio: Senti a questo punto, penso di avere materiale per fare un libro più che un post. :-)

Intanto ti ringrazio per questa lunga, favolosa chiacchierata (che spero una volta si possa ripetere dal vivo).

Tanti auguri di buon anno a te e alla tua famiglia. Manca pochissimo ormai.

Devo dire che questa con Andrea è stata una chiacchierata veramente interessante, e a me personalmente ha dato tanti spunti su cui pensare.

Sicuramente ha ribadito in me, l'opinione che mi ero fatto di Andrea, un capacissimo professionista ed una persona con un gran senso etico, sicuramente una persona con cui mi piacerebbe lavorare insieme. Gli ho detto che non potrebbe mai fare il politico per queste sue caratteristiche, però in questo momento storico l'Italia avrebbe bisogno di politici che imparano da professionisti come Andrea. 

Andrea semmai decidessi di fare il movimento politico 5 S (SEO, SEM, SERP, Search Engine, Spider) avrai il mio voto. :-)

Se devo riassumente questa nostra conversazione in 10 punti fondamentali, per chi non ha voglia di leggersela tutta, la sintetizzerei in questi punti fondamentali:
  • Google fa disinformazione su quello che è lo stato attuale della SEO.
  • Non esistono vie facili. Come nello sport, se vuoi risultati veri e duraturi, devi faticare.
  • Il lavoro di squadra in un team è importante. Massimizza ed amplifica le capacità dei singoli.
  • Google si dipinge molto meglio di come è la realtà.
  • Siamo ancora molto lontani da un assistente digitale che ci fornisce le informazioni migliori per noi.
  • Non ci si può fossilizzare nelle proprie idee. E non usare spirito critico è da stupidi.
  • Bisogna passare dal Link Building al Link Earning.
  • Il Search Marketing non è per tutti.
  • La blogosfera è passiva. Linka poco e quel poco verso i social network.
  • I blogger devono inaugurare un nuovo corso, iniziando a dare riferimenti alle risorse migliori e non a quelle più facili.
Gli ultimi due punti in particolare, mi hanno molto colpito. Non avevo mai pensato in questi termini, ed anche io spesso e volentieri mi sono trovato a linkare risorse di Wikipedia o siti stranieri, e molto meno spesso altri blogger e risorse italiane.

Ed è importante che cambi il mio modo di bloggare, quello che scrivo contribuisce alla diffusione delle informazione e alla scelta delle risorse migliori per le SERP. Oltretutto tante di queste risorse migliori, le leggo e le condivido tutti i giorni sui social network, seguo con interesse tanti blogger, citandoli migliorerei la qualità di quello scrivo su questo blog, ed in fondo non ci vuole tanta fatica, tutto il materiale già ce l'ho sotto mano.

Magari a partire da questo articolo in cui ho citato vari altri articoli di blogger italiane posso iniziare a cambiare il modo di scrivere. Non posso che ringraziare Andrea per avermelo fatto notare. 

A questo punto mi posso dare da solo una risposta alla prima domanda che gli ho fatto. C'è davvero bisogno di una campagna di informazione? La mia risposta è si! A me ha dato lo spunto per migliorare.


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