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Ogni maledetto sito


Un discorso motivazionale da fare al proprio team o anche solo a se stessi, prima di iniziare un nuovo sito, un nuovo progetto o un nuovo percorso professionale.
Alcuni mesi fa prima di un progetto importante ho cercato di motivare al massimo il mio team e prima di iniziare il lavoro ho riunito tutti, ho fatto partire la musica che trovate qui sotto (e che consiglio di far partire durante la lettura) ed ho iniziato a parlare a braccio:


Paul Kelly - Peace

Non so cosa dirvi davvero. Tre mesi alla deadline della nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide con questo progetto. Ora noi o risorgiamo come team di sviluppo o cederemo un pixel alla volta, un bug dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso signori miei. Credetemi. E possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi dal committente, oppure aprirci la strada lottando verso il rilascio. Possiamo scalare le pareti dell’inferno un pixel alla volta.

Io però non posso farlo per voi. Sono troppo impegnato a stare dietro al cliente. Mi guardo intorno, vedo i vostri giovani volti e penso “certo che ho commesso tutti gli errori che uno sviluppatore senior possa fare”. Si perché io ho sperperato tutto il mio know-how, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi scrivevano HTML bene e da qualche anno mi da anche fastidio il codice nel mio repository personale.

Sapete col tempo, con l’età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di pixel, e così è il web design. Perché in entrambi queste cose, la vita e il web design, il margine di errore è ridottissimo, capitelo. Un pixel fatto di troppo o in meno e la pagina non è bilanciata, un link building troppo veloce o troppo lento e venite posizionati male. Ma i pixel che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni pausa caffè, ad ogni commit, ad ogni transazione.

In questo team si combatte per un pixel, in questo team ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un pixel, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un pixel, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei pixel il totale allora farà la differenza tra l'usabilità e l'inusabilità, la differenza fra essere pagati e avere le fatture insolute.

E voglio dirvi una cosa: in ogni pagina è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un pixel, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a lavorare sodo al Photoshop e a morire per quel pixel. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 pixel della barra di navigazione del sito davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il collega che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a ottimizzare il markup con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questo team, andando a cercare bug non suoi, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.

Questo è essere una team signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il web design ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?

In ogni maledetto progetto si può vincere o perdere, l'importante è vincere o perdere essendo professionisti, onesti ed aver cercato di dare sempre il meglio.

Pochi giorni fa ho scoperto che questo discorso mi è stato copiato e riadattato per un film. Ho deciso però di non dare mandato ai miei legali, perché inorgoglisce sapere che le mie parole siano state recitate (anche se leggermente modificate) da Al Pacino.

Potete vedere qui la sua versione.


Al Pacino in Ogni maledetta domenica



Ancora meglio se ascoltato in inglese.


Al Pacino in Any given Sunday




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