Chi mi segue su queste pagine e su Google+ sa che, noi di ideativi, abbiamo la gestione tecnica del portale
justdog.it. Alcuni giorni fa ho letto
l'intervista al dottor Alberto Franchi, ed ho pensato che sarebbe stato interessante fargli una intervista su questo blog, ovviamente con una chiave diversa.
Di solito mi confronto con professionisti del mio settore, per una volta, ho pensato che sarebbe stato interessante parlare e sentire il pensiero di qualcuno per cui il web non è argomento di lavoro quotidiano, ma solo uno strumento.
Il dottor Alberto Franchi, oltre ad essere una persona con la quale è molto piacevole e divertente scambiare opinioni, è medico veterinario e si occupa di medicina e chirurgia degli animali da compagnia nonché di patologie comportamentali del cane e gatto.
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Maurizio: Quando sei arrivato per la prima volta su web?
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- Alberto: Ho potuto apprezzare la rete ed il suo potenziale di comunicazione intorno all’anno 2001, quando con alcuni amici avevo fondato un giornale sulla rete. In seguito, nell’ambito professionale, ho notato come molti clienti mi raggiungevano dopo aver consultato le varie voci legate al mio lavoro invece di sfogliare le ormai superate Pagine Telefoniche. Posso statisticamente osservare che da almeno cinque anni i nuovi clienti si suddividono fra quelli che mi contattano delle pagine telefoniche (sopra i 50 anni) e quelli che mi scoprono da internet (sotto i 50).
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Maurizio: E come sono nati i tuoi due siti (Veterinario a Verona e Veterinario in Lessinia)?
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- Alberto: Come ti dicevo la passione per la scrittura ed il giornalismo l’ho coltivata dalle scuole: (sono uno dei pochi vet in Italia ad avere con estrema soddisfazione (ed inestinguibile nostalgia) frequentato il Liceo-Ginnasio!) Ho da sempre affiancato la professione clinica alla divulgazione veterinaria: tramite rubriche su settimanali, mensili ed avvalendomi di mezzi di comunicazione diretta: come incontri, conferenze. L’idea di creare i miei siti è solamente lo sviluppo di questa mia seconda attività: devo dire con un notevole riscontro da parte di utenti da tutta Italia.
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Maurizio: Più di una volta mi è capitato di vedere su alcuni forum delle tue risposte a quesiti degli utenti, cosa ti spinge a farlo? (se l’intervista fosse ad un professionista del web, la risposta sarebbe scontata, mentre mi interessa sentire la risposta di qualcuno per cui il web non è argomento lavorativo).
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- Alberto: Spesso il web permette un facile accesso anche a persone non professionalmente preparate, che acquisiscono un forte carisma, senza averne le credenziali, proprio per il solo fatto di scrivere due righe su internet. Nel mio campo una risposta difforme dal vero implica stati di sofferenza, malattia, stress per il cane o gatto al quale il dibattito si riferisce. Penso di poter aiutare qualche animale e qualche proprietario consigliandoli ed indirizzandoli correttamente. Il più delle volte la mia risposta li avvia ad una necessaria visita presso il veterinario più vicino. Come avrai notato il mio stile è sempre estremamente colloquiale, mai accademico, come invece ci capita di riscontrare su riviste scientifiche ed anche divulgative. Ho buoni esempi da seguire nella mia attività saggistica…
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Maurizio: Questa terza domanda è collegata alla precedente ed è ispirata ad un futuro post che farò nelle prossime settimane. Tu dedichi del tempo a rispondere ai quesiti degli utenti in giro per il web. Lo ricevi un grazie dopo? Ho notato che alcune volte, quando mi trovo io in quel ruolo, il tempo e la competenza che hai dedicato nella scrittura della risposta non siano percepiti e venga dato tutto per scontato, dimenticando anche le più elementari basi dell’educazione.
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- Alberto: È ovvio, quanto tu dici, ma non tutti i lettori sono così irriguardosi. Trovo molta gratitudine, soprattutto quando riesco a correggere errori di interpretazione dei sintomi o ad indurre il proprietario a far visitare l’animale invece di cercare approssimativi espedienti sulla rete.
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Maurizio: Leggendo il tuo profilo mi viene una domanda un po’ cattivella sotto il profilo social! Tu sei un medico veterinario ed anche un comportamentalista...
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- Alberto: Ti correggo: il termine comportamentalista non mi è mai interessato, non esisteva nemmeno quando iniziai ad occuparmi di patologie psico-somatiche più di 20 anni fa e lo trovo estremamente riduttivo oltrechè cacofonico, troverei più corretto che i veterinari che si dedicano al benessere anche psicologico dei nostri animali venissero chiamati veterinari psicoterapeuti.
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Maurizio: .... di tutte le domande che ricevi sui forum, dal tuo sito, da JustDog.it, dal web in generale, in quanti casi il comportamentalista sarebbe necessario per l’animale, ed in quanti casi per il padrone?
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- Alberto: Questa è una domanda tipica che mi rivolgono in molti, anche a livello colloquiale: alcuni comportamenti inappropriati degli animali sono una conseguenza dell’ambiente e del gruppo sociale nel quale vivono o sono vissuti. Le terapie comportamentali ed i percorsi terapeutici devono contemplare una stretta collaborazione con i proprietari che vengono chiamati a modificare anche considerevolmente il loro rapporto con l’animale in cura. Ottenere la loro fiducia e collaborazione è il primo gradino ma anche il più oneroso che mi trovo ad affrontare!
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Maurizio: Capita mai che ci sia qualcuno che pretende di saperne più di te, non avendone le competenze? Come diceva Bertrand Russell, Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
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- Alberto: Questo mi accadeva all’inizio della professione: ora non più. Ricevo solo su appuntamento e chi mi contatta, per passaparola o per avere conosciuto il mio modo di operare dal sito internet, mi rispetta pienamente. Ovviamente sono stimolato da domande poste in modo intelligente e riguardoso: io stesso preferisco definire i miei corsi e gli incontri, che tengo con i clienti, dei colloqui!
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Maurizio: Ti pongo ora una domanda a metà strada fra il proprietario di animali ed il professionista informatico sempre alla ricerca di nuove idee e servizi per migliorare la vita degli utenti. Ho letto di questo http://www.amicopets.it che non è altro che un libretto sanitario elettronico per gli animali, un sostituto 2.0 del classico libricino dove i veterinari segnano le vaccinazioni ed altre informazioni sulla cura degli animali. Noi di ideativi, abbiamo sviluppato alcuni software per il tracciamento di informazioni sanitarie per gli umani, e quindi siamo ben consci dell’importanza della delocalizzazione e la digitalizzazione di certe informazioni. Dal punto di vista teorico, mi sembra un progetto interessante: patricinio governativo, poter avere le informazioni sempre disponibili (anche se sul sito non è chiaro quali siano queste informazioni) in caso di emergenza da computer o da telefono, la possibilità per le autorità sanitarie di avere un archivio statistico per la diffusione di malattie. Di contro le informazioni possono essere compilate solo dai medici veterinari e non dal padrone, il che significa da un lato, che è vero che questo garantisce una maggiore qualità delle informazioni, dall'altro però se non si supera una certa massa critica di professionisti coinvolti nel progetto allora l’utilità è scarsa. Tu da professionista medico come vedi questo progetto? È utile o una sòla (come diciamo a Roma)?
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- Alberto: L’idea è interessante vediamo come sarà sviluppata, dopotutto ..siamo in Italia, Maurizio.
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Maurizio: Secondo te ci sta qualcosa che manca, che potrebbe essere creato da professionisti come me, per aiutare il vostro lavoro?
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- Alberto: Ritengo che un buon sito, divulgativo, interessante, pieno di utili informazioni come justdog sia un lavoro professionalmente valido. Per ora.
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Maurizio: Fermo restando l’importanza fondamentale di una visita ambulatoriale, pensi che ci possa essere spazio per un veterinario 2.0, che possa dare per alcune questioni una consulenza da remoto? Ad esempio con una video conferenza. Fino ad un po’ di tempo esisteva Skype Prime, tramite il quale si poteva offrire una consulenza e ricevere un pagamento, direttamente dal programma. Penso che prossimamente Google possa lanciare qualcosa di simile, visto che sta spingendo molto sull'acceleratore nello sviluppo di questo genere di servizi.
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- Alberto: Sì, lo ritengo uno sviluppo professionale che ci interesserà tutti in un prossimo futuro. Dobbiamo prepararci ed essere pronti alle potenzialità che offrirà la rete. Ricordando che di mezzo di comunicazione si tratta: è una pagina, seppur virtuale, che deve essere scritta. Chi non ha niente da riferire di interessante è opportuno che si astenga. Per esempio: i miei siti sono stati realizzati volutamente molto semplici e privi di foto, video, applicazioni vistose. Ritengo che siano ricercati e visitati per le informazioni che trasmettono più che per gli effetti grafici e scenografici!
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Maurizio: Non è la prima volta che scrivo su questo blog di animali (devi sapere che nelle case di noi ideativi, vengono per numero prima gli animali, poi i computer ed infine i cristiani), e qualche volta mi capita di fare una puntatina anche nella politica, come nel caso di questo post La Brambilla copia Turisti a 4 Zampe sulla (per me vergognosa) Michela Vittoria Brambilla. Secondo te il futuro (ipotetico) nuovo governo, se mai arriverà, che cosa potrebbe fare per rendere più semplice il tuo lavoro e di contro aiutare la salute dei nostri amici animali?
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- Alberto: Tornare ad esentare dall’IVA i medici veterinari, come era all’inizio della mia attività professionale, equiparandoli nuovamente ai colleghi medici umani. La tassazione sulla prestazione vet rincara la parcella del 23-24%: non è poco!
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Maurizio: Da ultimo ti faccio una domanda da professionista, non prima di averti ringraziato caldamente per il tempo che mi hai dedicato, un grosso e sentito GRAZIE. Vedo che tu hai due ambulatori, fai visite a domicilio per tutta la Lessinia e sei molto attivo a rispondere ai quesiti degli utenti in giro per il web. Ma come trovi il tempo per fare tutto? Qual è il tuo segreto?
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- Alberto: Carissimo Maurizio: sfrutto l’organizzazione. Ho impiegato più di venti anni per poter lavorare solo su appuntamento, è stato laborioso comunicare questo modo di operare a tutti i clienti, ma alla fine ci sono riuscito. Non ho tempi morti in ambulatorio: terminato il lavoro in uno, passo all’altro, per il quale ho fissato nuovi appuntamenti, oppure mi reco a domicilio di chi mi chiama. Non mi entusiasma restarmene in un ambulatorio ad attendere il cliente (che arriva o che non arriva) come capita alla stragrande maggioranza di miei colleghi. L’attività in Lessinia, splendida montagna alle spalle di Verona, è la più piacevole delle mie attività, soprattutto per l’ambiente in cui mi trovo a lavorare, sia d’estate che d’inverno. La comunicazione via web è stata difficoltosa all’inizio (mi sono avvicinato al mondo dei computer e di internet quando avevo superato i 45 anni!), ma ora mi trovo a mio agio e mi ruba in realtà pochissimo tempo.
Per chi volesse approfittare dei consigli del dottor Franchi può andare a leggere la sua
rubrica del veterinario. Però ricordate, come ripete sempre Alberto, per il bene dei vostri amici a quattro zampe, internet non può mai sostituire la visita ambulatoriale.