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Musica: lo streaming ha vinto sul download e i cd


In 25 anni si è passati dalla musica analogica a quella digitale. Ed i supporti sono fisici spariti. Lo streaming è la prossima frontiera. Assieme alla qualità.
Oggi ospitiamo un post scritto non da chi mangia informatica e bit tutti i giorni come possiamo fare noi di ideativi, ma da chi invece si intende e lavora con e per la musica. Abbiamo il piacere di sentire il parere sull'evoluzione della musica digitale di Massimo Scialò, fondatore e CEO di Emergenza, la competizione musicale per band emergenti più grande del mondo, professore universitario ed autore del libro I segreti del rock.
Sui palchi di Emergenza, passano ogni anno migliaia di band di tutto il mondo. Di generi musicali diversissimi, ma con gli stessi sogni. Di far diventare la musica il proprio lavoro. Ma per far questo, occorre capire che, tutto quello che diventa digitale, l'informazione, il cinema, la musica, la fotografia, accelera in maniera incredibile e quello che valeva qualche anno fa, ora non vale più.
Sentiamo da Massimo come è cambiato il mondo della musica.


Lo streaming ha vinto.

Eccome. Mentre voi e me stavamo a discutere dell'alta qualità dei vari CD, mentre ci infuriavamo per il costo di Spotify e mentre ci raccontavamo a vicenda che nessuno voleva la musica in streaming, gli informatici, che non sono sposati con le nostre idee arretrate, risucchiati dalla loro solita sfera di distruzione creativa, avevano già visto quello che la gente voleva prima ancora che voi e me lo avessimo capito e saputo.

La musica è liquida
La musica è liquida

Infatti.. Il vettore numero uno per la musica è YouTube. Non il pizzicagnolo sotto casa mia. Non amazon. Non Itunes. Come fa una piattaforma dedicata esclusivamente alla musica a sostituirlo?

L'Itunes Store è arrivato all'apice. Adesso è solo questione di quando Apple deciderà di passare allo streaming. I ragazzi di Cupertino hanno una storia lunga un chilometro tutta dedicata a sfondare il mercato migliorando le innovazioni degli altri capendo il momento giusto di presentare le novità.

E se non siete d'accordo è solo perché non avete perso tempo con la ricerca su Spotify.
In un mondo dove Google ti trova all'istante esattamente quello che vuoi è praticamente impossibile trovare su Spotify il brano che cerchi.
Tu pensi: "che cavolo.. non c'è" poi cambi i termini della ricerca e.. Eccolo!! Semplice come la mancanza di comandi chiari in tutta l'applicazione.
Apple non li fa mai questi errori. Sono le piccole soluzioni che fanno la differenza. Gli uomini della mela ci hanno già dato tutte le soluzioni prima che noi ci ponessimo il problema. Almeno questo era tutto vero prima che Steve Jobs ci lasciasse. Se la Apple si farà battere sulla corsa allo streaming allora saprete che il brand californiano ha imboccato il suo viale del tramonto.

Che dite?? XBOX music è la solita truffa di microsoft? No, non c'entra niente con il trionfo di Microsoft nel mondo della musica. Buona fortuna a loro e vinca il migliore.

La questione è come e quando lo streaming in abbonamento arriverà finalmente al centro del mercato. Esattamente come tutti i lettori Blue-ray hanno le apps Netflix, le music apps saranno parte dei sistemi operativi del futuro.

Spotify fu il pioniere.

Io, come ogni singola persona che conosco, abbiamo passato mesi alla caccia di amici residenti in Inghilterra per usare la loro carta di credito per fare l'abbonamento. Perché la sapete la notizia. La SIAE (SOCIETA per FRODARE AUTORI ed EDITORI) impediva (impedisce?) il servizio in Italia. Che non è una novità. Persino I-tunes è arrivato da noi dopo essere stato combattuto ferocemente dai grigi dinosauri di Viale della Letteratura come fosse un esercente evasore.

Spotify fu il pioniere quindi.

Ops… ma che dico. Rhapsody fu il vero pioniere. Ma Rhapsody non ha capito che senza un primo assaggio gratis non c'era futuro. Non esisterebbe un cocainomane al mondo se il primo tiro della vita non fosse gratis.
E poi un'interfaccia deludente e la mancanza di abitudine del pubblico ha definitivamente affondato Rhapsody. O forse semplicemente, Rhapsody era arrivata troppo presto (vedi sopra Apple-momento giusto)

Ma con Xbox Music il vecchio mondo è stato mandato a nanna. Le persone pretendono TUTTA la storia della musica in punta di dita.
Se il tuo business si basa sulla selezione ti hanno già battuto. Che ci fai con il tuo catalogo da solo se sei Sony, Warner o Universal? O hai tutto oppure non vali niente.

E c'è anche un problema culturale. Se non sei un grande e/o se non hai i TUOI fan, importa poco che la tua musica ci sia, non la cercherà nessuno comunque. Perché dovrei cercare la musica di un minore se la storia della musica è solo ad un click di distanza. Devi essere una STAR.. anche solo sul pianerottolo di casa tua ma i TUOI FANS devono essere TUOI.

Xbox Music è destinato ad essere uguale allo streaming Netflix. Ce lo abbiamo avuto davanti per anni prima che tutti se ne accorgessero. E che cosa ha fatto fare il boom a Netflix? Il passaparola.

Xbox Music
Xbox Music

Esatto, la pubblicità non ha mai venduto una nuova tecnologia o un nuovo sistema. Sono i pesci pilota, quelli che cominciano ad usare una app o un sistema per primi che fanno partire l'effetto domino.
In altre parole, se volete fare i soldi, invece di stare qui a perdere tempo a leggere il mio articolo, leggete subito "Il punto critico" e fatevi trovare da Gladwell un buon lavoro in un'agenzia di pubblicità.

Detto ciò non mi mettete in bocca che lo streaming trionferà in una notte.
Però pensate alla fotografia digitale, hanno passato 10 anni ad annunciare la rivoluzione prima del boom. Poi è stato totale. Immediato no. Profondo e completo si.

Ma sarà così. Sembrerà un minuto e lo streaming cancellerà tutto il resto. Le vendite non finiranno in un giorno. Ma diminuiranno. In fretta. Molto in fretta.
E così come con la fotografia digitale i ragazzini scattano milioni di fotografie al minuto. Ci saranno più persone che ascolteranno più musica.

Ed eccola la vostra domanda.. Ascolteranno la VOSTRA musica?

mmhm… fatemi capire..

Aha.. state ancora pensando che tutta la storia si riduca a firmare un contratto discografico, andare in radio e tutto le altre leggende come se i vecchi media dovessero regnare per sempre?

Si certo.. come no? E' come quando vi dicevano che la gente userà MS DOS per sempre. Come quando vi dicevano "a chi vuoi che serva uno smartphone". Come quando vi dicevano che i tablet non avrebbero avuto nessun impatto sulla vendita dei desktop.

La radio ha smesso da secoli di essere un generatore di nuovi contenuti. Riesce a malapena a veicolare quelli creati e generati altrove.
La radio non ha più un'anima. Fatta eccezione per le talk radio. Infatti il mio amico Linus che non è un dinosauro ha preso la sua radio e l'ha trasformata in una talk radio con un anima grossa come un transatlantico.
Ma per farlo ha dovuto prendere e buttare in mare la musica.
Le vostre hit le possono trovare dovunque. Che ci dovete fare con la radio?

I negozi di dischi sono già tutti chiusi. I 3 rimasti aperti vengono roba da collezione e chincaglieria.

I nuovissimi, fichissimi, costosissimi, ultimissimi modelli della apple non hanno nemmeno un lettore CD. E voi pensate che ci sia un futuro nel CD?

E i nuovi portatili hanno degli hard disk piccoli. Piccoli. Sempre più piccoli. Quello che ti serve non lo tieni più DENTRO il computer. I clouds? Si. Per il momento.

Siamo nell'età dell'accesso. Dell'accesso esterno. Dell'accesso eterno.

Se sei una star regionale e vuoi vendere la tua musica, anzi il tuo album completo, allora devi capire che la tua attività è quella di generare la domanda.
Questo è un mondo dove tutto è disponibile, quasi sempre gratis, a portata di un dito. Come farai a motivare il pubblico e portarlo ad ascoltare tutti i giorni la tua musica?

Se pubblichi qualcosa di scarsa qualità perdi credibilità. Se promuovi qualcosa che non è fantastico chi ti ascolterà una seconda volta. Puoi anche suonare e produrre tutto. Ma non potrai più pubblicare una virgola sbagliata.
Non è come quando tuo padre comprava un LP e lo ascoltava finche era consumato perché il vecchio LP costava un occhio della testa e la mamma i soldi per un altro LP non glieli dava.

E se persino la Apple spacca iLife in pezzetti e ti permette di comprare solo le cose che ti servono cosa ti fa pensare che il pubblico vorrà comprare tutto il tuo disco completo, incluse le canzoni brutte?
Avete mai ascoltato un disco di Giorgia? SI ho capito magari non vi piace Giorgia. Non vi parlo di questo. Lei fa una hit. Vi piace o non vi piace non importa ma la hit funziona.
Scritta bene. Cantata bene. Prodotta bene. Poi vi comprate il disco e scoprite che vi hanno fregato. Il resto del disco è fatto in un pomeriggio con Garage band ed è missato dal benzinaio.

Il management della ragazza vive negli '80 e pensa che il giochetto funziona ancora. E pensate che sia solo Giorgia? In Italia 95 artisti su 100 fanno un brano che tira e ci attaccano delle cosette improvvisate come se fossero vagoni da attaccare alla locomotiva. Roba da archeologia del marketing della musica pre-internet.

Insomma se volete potete seguire la gara. Scommettere se Microsoft alla fine si comprerà tutta la musica o no. Oppure potete stupirvi che la musica è diventata un prodotto talmente immateriale che è come vendere filosofia o politica.
Oppure potete continuare a lamentarvi che farete meno soldi con lo streaming che vendendo il vostro Album.

Oppure, se non siete ancora fuori dal gioco potete finalmente decidere che il futuro è qui. La distruzione creativa è un modo di vivere e sarà bene imparare a giocare con le nuove regole ed anticipare i cambiamenti invece che combatterli.

Certo, tanta povera gente perderà il lavoro. Quanti erano a lavorare per le Major nel 1982. Quanti impiegati ha oggi Sony Record in Italia? Però vedetela anche così: i padroni della ferriera sono stati i primi a mordere la polvere.
E considerando di che gente parliamo ogni cristiano dabbene e timorato di Dio dovrebbe farsi una grassa risata alla faccia delle loro carriere finite. Mica tutti i mali vengono per nuocere.

Ma soprattutto... Se non capite che questo è un grande giorno per chi fa e per chi ama la musica allora non avete davvero capito niente.


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