Buongiorno Vitaminic, probabilmente, è un nome che dice poco a chi usa internet da pochi anni, mentre è un nome molto più conosciuto da chi è sul web come me da quando era un lusso avere un modem 28.800 negli anni '90 del secolo scorso.
Buongiorno era una delle start-up più promettenti di quella che stava per diventare la new economy verso il 2000. Come molte realtà di allora partì dalla passione di una persona, per la precisione Mauro Del Rio, un ingegnere dell'allora Andersen Consulting (ora Accenture), che propose al web un'idea semplicissima.
Mandare ai propri iscritti ogni mattina in posta una battuta, una barzelletta, un aforisma intelligente per iniziare con un sorriso la giornata. Per dare appunto un buongiorno. Erano gli albori del web che conosciamo oggi, e gli iscritti crebbero velocemente, per diventare all'alba del primo anno di attività, se la mia memoria non mi inganna, circa 30 mila. Un numero enorme per quel periodo. Del Rio ebbe il merito di essere fra i primi dell'importanza della potenza commerciale di un archivio di e-mail targhettizzate. Ed ebbe il coraggio di abbandonare il lavoro che aveva nella multinazionale Andersen Consulting, per far crescere il suo progetto.
Trovò dei finanziatori e Buongiorno, da una newsletter, ne creò a decine, una foto, una ricetta di cucina, una notizia di sport e tutte una al giorno in posta. Ovviamente al contempo con anche un messaggio promozionale dello sponsor di turno.
Ricordo abbastanza bene di Buongiorno e la sua storia, perché fu lo stesso Mauro Del Rio a raccontarmela al telefono. Io ero uno studentello universitario smanettone e per aumentare la visibilità del mio sito, mandai una mail a Buongiorno, proponendo un mio progetto. Avrei fatto un piccolo freeware, che sotto forma di icona nel tray, avrebbe, all'avvio del computer, visualizzato una battuta di Buongiorno. L'idea piacque a Del Rio ed io in qualche giorno feci con il C Builder il programmino che racchiudeva le battute del primo anno del sito. Venne messo on line, sia sul mio sito che su quello di Buongiorno, e con mia grande soddisfazione venne scaricato da diverse migliaia di persone.
Dopo quell'esperienza non ebbi più contatti con Buongiorno, e conobbi l'evoluzione dai giornali. Del Rio fece entrare nel capitale nuovi finanziatori mantenendo solo il 20% della società, per farla crescere. Ed ebbe ragione.
Divenne una SPA e venne quotata in borsa. Ed esplose anche lei durante l'euforia delle dot.com del 2000 (di cui abbiamo parlato in
Facebook valutato 50 miliardi. È eccessivo?), raggiungendo valori di circa 40 volte superiori agli attuali. Inoltre in quel periodo fece molto notizia per
l'acquisto di uno dei fenomeni del momento, Vitaminic, che allora era la principale piattaforma di musica digitale indipendente. Ancora non esisteva iTunes. Però l'acquisto non fu dei più felici, almeno vedendolo dall'esterno. Perchè di tutto quello che era allora Vitaminic, ora non c'è più nulla tranne il nome.
Negli anni il sito di Buongiorno è notevolmente cambiato, ed anche il suo business. Non ci si può più iscrivere alle sue newsletter. Ora opera in tutti i continenti e sul suo sito si dichiara la prima azienda mondiale nell'intrattenimento digitale (suonerie, video, chat, votazioni tv....), con un fatturato di 259 milioni di euro nel 2009. Inoltre fornisce servizi alle aziende per la gestione di newsletter, sms, marketing.
Ed in questo contesto si inserisce la notizia che è uscita pochi giorni fa. Buongiorno collaborava con Clever Internet Company per la quale gestiva una newsletter di 180 mila utenti. Il rapporto si interruppe, però Buongiorno continuò a mandare mail a questi 180 mila utenti, promuovendo propri servizi. Da qui parti una denuncia da parte di Clever Internet Company. Che si è conclusa pochi giorni fa con la condanna a 9 mesi di reclusione "con sospensione della pena" per due manager di Buongiorno. E questo apre le porte ad un risarcimento per Clever Internet Company.
In effetti la notizia è anche un'altra. I due manager passeranno alla storia per essere i primi condannati per spam in Italia. Non era mai successo prima. Quando si dice fortuna. Certe volte la linea che separa il marketing aggressivo con lo spam è molto sottile. Anche se in questo caso, si parla di appropriazione di 180 mila mail e di invio di messaggi promozionali senza che gli interessati ne abbiano data autorizzazione.
Di spam e privacy ne riparlerò prossimamente, però prima di chiudere una considerazione. La condanna è stata fatta a seguito di una disputa commerciale, e per questo Clever Internet Company verrà risarcita. Ma i danneggiati e quindi risarciti non avrebbero dovuto essere i 180 mila che hanno ricevuto lo spam?