Windows Phone 7 è un concorrente di Android con ampi margini di crescita. Malgrado quello che si dica nei forum da parte dei fanboy del OS del robottino, il sistema operativo mobile di Microsoft è tutt'altro che morto. Da qui ai prossimi mesi, il gigante di Seattle lancerà sul tavolo una serie di assi. Il corposo aggiornamento
Mango con oltre 500 novità, alcuni nuovi terminali da parte di HTC e soprattutto
la discesa in campo di Nokia.
Per questi motivi,
molti analisti prevedono che la quota di mercato di Windows Phone 7 aumenti sensibilmente da qui al 2015, quando dovrebbe arrivare al 19.5% di share, sorpassando addirittura iOs di Apple e prendendo la seconda posizione alle spalle di Android.
Per questo motivo
Microsoft e Google si combattono con ogni arma a loro disposizione. Microsoft gioca la carta dei brevetti (
Microsoft guadagna un miliardo l'anno da Android,
Google compra Motorola Mobility), mentre Google cerca di sfruttare la sua posizione dominante nel mercato della ricerca.
Il gigante di Mountain View, come è noto, cerca di non realizzare app mobili per Windows Phone 7. Finora ne ha creata solo una, abbastanza semplice, per accedere al suo motore di ricerca. Basta. Google Maps, Google Goggles, YouTube per citarne alcune, sono presenti su iPhone, ma non sul sistema operativo del concorrente di Seattle.
Il motivo è semplice. Apple non è presente nel mercato della ricerca, Microsoft sì, e quindi avvantaggiare Windows Phone 7 con le killer application di Google sarebbe controproducente.
In particolare
gli utenti di WP7 si accorgono di una particolare limitazione del loro sistema operativo nell'accesso a YouTube. L'app creata da Microsoft è molto molto basica, rispetto alle controparti di Android e iPhone. È un semplice rimando al sito mobile del portale video, ed un codec per poter visualizzare i filmati. In più per vederli ad una qualità decente occorre andare in Wi-Fi, mentre se si è in 3G la qualità e bassissima, anche se la connessione è veloce.
Tutto questo non per una mancanza di Microsoft, ma per una serie di paletti messi da Google, che sono andati a far parte di una denuncia da parte del colosso di Seattle di fronte all'Unione Europea per comportamento anti competitivo. Il tutto spiegato da questo
post su Technet. da parte di Brad Smith, vice presidente senior di Microsoft.
Microsoft contro Google per YouTube
A proposito di YouTube e Windows Phone 7 dichiara: "
[In] 2010 and again more recently, Google blocked Microsoft’s new Windows Phones from operating properly with YouTube. Google has enabled its own Android phones to access YouTube so that users can search for video categories, find favorites, see ratings, and so forth in the rich user interfaces offered by those phones. It’s done the same thing for the iPhones offered by Apple, which doesn’t offer a competing search service.
Unfortunately, Google has refused to allow Microsoft’s new Windows Phones to access this YouTube metadata in the same way that Android phones and iPhones do. As a result, Microsoft’s YouTube “app” on Windows Phones is basically just a browser displaying YouTube’s mobile Web site, without the rich functionality offered on competing phones. Microsoft is ready to release a high quality YouTube app for Windows Phone. We just need permission to access YouTube in the way that other phones already do, permission Google has refused to provide." .... "In 2006 Google acquired YouTube—and since then it has put in place a growing number of technical measures to restrict competing search engines from properly accessing it for their search results. Without proper access to YouTube, Bing and other search engines cannot stand with Google on an equal footing in returning search results with links to YouTube videos and that, of course, drives more users away from competitors and to Google."
Ovvero "
nel 2010 e di nuovo recentemente, Google ha impedito ai nuovi dispositivi Windows Phone 7 di operare correttamente con YouTube. Google permette ad Android di accedere a YouTube cercando nelle categorie, scoprendo i favoriti, vedere le classificazioni, con una interfaccia utente molto ricca. Lo stesso è offerto agli iPhone di Apple, che non è una concorrente nella ricerca. Sfortunatamente, Google ha impedito a WP7 di accedere ai meta dati di YouTube nella stessa maniera dei concorrenti mobili Android e iPhone. Come risultato, la app per WP7 è basicamente un browser per il sito mobile di YouTube, senza alcuna funzionalità avanzata. Microsoft ha già pronta una app di alta qualità per YouTube. Però abbiamo bisogno di poter accedere al portale video come fanno gli altri dispositivi e Google ci rifiuta di farlo." ...."
Nel 2006 Google ha acquisito YouTube e da allora ha messo in atto un crescente numero di misure tecniche per impedire agli altri motori di ricerca di accedere correttamente ai dati del portale video. Senza un accesso adeguato, Bing e gli altri motori di ricerca non possono eguagliare Google nel restituire risultati corretti ai video di YouTube, e questo ovviamente porta via utenti dai concorrenti verso Google".
Quindi da quello che leggiamo,
Microsoft avrebbe bella pronta una app per YouTube al livello dei concorrenti, ma non può rilasciarla perché Google non da il permesso a usufruire dei meta data di YouTube. Per alcuni questa pratica potrebbe essere giusta, visto che YouTube è suo e quindi può farci quello che vuole. Ma non è così, secondo le leggi Anti-Trust. Questo è abuso di posizione dominante.
Nella denuncia da parte di Microsoft non vengono fatte solo queste due accuse (impedire l'accesso a Bing e a Windows Phone 7). Il gigante guidata da Steve Ballmer chiede anche che Google non blocchi l'accesso ai libri senza più copyright (quelli più vecchi di 75 anni), che Google non impedisca ai propri inserzionisti di usare i dati della propria pubblicità anche sua piattaforme concorrenti, che non impedisca ai siti più grandi di Europa di usare Search Box (le caselline per cercare sui motori di ricerca da altri siti) di concorrenti e che non penalizzi i concorrenti con pubblicità più costosa per avere posizioni di primo piano nelle
SERP.
La guerra è senza quartiere e purtroppo si gioco non solo sulla tecnologia, ma anche nei tribunali. Vedremo nei mesi a seguire quali saranno le prossime mosse.