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Google+ non ha bisogno di hashtag, però li introduce


Quanlche giorno fa, Mike Elgan, noto blogger, aveva condiviso un'analisi sul fatto che Google+ non avesse bisogno di hashtag. Google+ lì ha attivati!
Mike Elgan, noto blogger USA, alcuni giorni fa ha postato su Google+, alcune sue considerazioni sull'inutilità di inserire gli hashtag (le parole che iniziano con il #) sul social network di Google.

Hashtag
Google+ non ha bisogno di hashtag

Trovo molto interessanti i suoi ragionamenti.

Gli hashtag sono diventati molto popolari con Twitter, per un semplice motivo. Sono la soluzione ad un problema, visto che la ricerca su Twitter fa schifo. Sono le chiavi per ricercare un certo argomento e facilitare i sistemi del re del micro blogging. Una soluzione che però non è completamente risolutiva, perchè gli autori che non usano un determinato hashtag sull'argomento, non sono poi ricercabili. In più secondo l'anali di Elgan, sono le persone che cercano di autopromuoversi ad usare gli hashtag, mentre chi genera contenuti di qualità li usa di meno. Nel suo caso, su oltre 14 mila tweet lui non ha mai usato gli hashtag.

Google+ non ha bisogno di hashtag perchè ha tre cose che Twitter non ha:

  1. Un grande motore di ricerca. Che non hanno nè Twitter, né Facebook;
  2. Post più lunghi. Twitter ha bisogno degli hashtag perchè con 140 caratteri di limite, si riduce la possibilità di avere parole chiave ricercabili;
  3. Commenti. Se la ricerca fallisce, è possibile chiedere alle proprie cerchie quello che state cercando e quindi ricevere aiuto da loro.
Molto interessante e condivisibile.

E quindi? Gli ingegneri di Google+ hanno introdotto gli hashtag. Due giorni fa. :-) In effetti non perchè ce ne fosse bisogno, ma perchè molte persone venendo da Twitter, avevano l'abitudine di usarli. Il tutto è stato annunciato con un video da Vic Gundotra, Senior Vice Presidente di Google e responsabile del progetto Google+.


Vic Gundotra annuncia due nuove funzionalità

Nel video e nel post collegato, Gundotra annuncia due novità in Google+.
  • La ricerca in real time. Nel momento in cui un testo viene postato, è subito disponibile nelle ricerche. E la pagina delle ricerche viene aggiornata in tempo reale, come potete vedere nel video.
  • L'introduzione degli hashtag. L'uso dell'hashtag è puramente facoltativo. Si può usare oppure no, tanto ci pensa il motore di ricerca a trovare tutto. L'hashtag da solo una scorciatoia verso il motore di ricerca. Cliccandoci sopra si attiva la ricerca per quella parola.
In definitiva, sembra che Google stia cercando di riportare dentro Google+ quello che gli utenti sono abituati ad usare altrove, venendo incontro alle loro esigenze.

Io, personalmente, sono sempre più colpito della velocità con cui sviluppano.


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