È notizia di poche ore fa, che
Steve Ballmer, il focoso CEO di
Microsoft, ha appena diminuito la sua esposizione azionaria in Microsoft del 12%, vendendo 49.3 milioni di azioni per un controvalore di circa 1.3 miliardi di dollari. Ufficialmente per diversificare il proprio portafoglio azionario.
Con 359 milioni di azioni, possiede ancora il
4.2% di Microsoft e rimane il secondo azionista di Microsoft dietro il fondatore e chairman Bill Gates.
Bill Gates (a sinistra) e Steve Ballmer (a destra)
Diversi analisti, suggeriscono, che dietro questa mossa, ci sia l'intenzione di Ballmer di uscire da Microsoft.
Supponiamo che quel che pensano gli analisti sia vero. Perchè Ballmer dovrebbe uscire di scena? La mia idea è che ci siano pressioni da parte degli azionisti, che, negli ultimi anni, non hanno visto crescere il valore del loro investimento azionario. Questo non significa che Microsoft vada male. Assolutamente no. Microsoft fa vagonate di soldi tutti gli anni, e tutti gli anni distribuisce sostanziosi dividendi ai propri azionisti. Il fatto è che in borsa i guadagni, si fanno solo il piccola parte con i dividendi e in grossa parte con il valore delle azioni. Che sale o scenda a seconda di quello che è il sentiment degli operatori di borsa sulle possibilità di crescita di una società.
Giusto per dare un'idea. La nostra Unicredit, la più grossa banca italiana, nel 2010 ha distribuito un utile del 1.68%. Ovvero se ho 1000 euro di azioni, mi vengono accreditati 16 euro di dividendi. Invece nell'ultimo anno e mezzo il valore è passato da un minimo di € 0.80 per azione ad un massimo di € 2.40 per tornare ad un odierno € 1.78. Quindi se avessi comprato 1.000 euro di azioni sul minimo. Al massimo sarebbero diventati 3.000 ed ora sarebbero 2.225 euro. Un bel guadagno non c'è che dire.
E questo è il guadagno che manca da molti anni agli azionisti Microsoft, che vengono sbeffeggiati da quelli di Apple, che hanno visto crescere di molto il loro valore, malgrado un giro di affari minore, per l'alta redditività e l'appeal dei prodotti della mela morsica.
La dimostrazione di questo la vediamo in un grafico che mette a confronto un decennio di guida Gates contro un decennio di guida Ballmer.
Confronto del valore di borsa di Microsoft prima sotto Gates e poi sotto Ballmer
Il confronto è impetoso. Il massimo si è ottenuto 10 anni durante la bolla delle dot-com, con una crescita sotto Bill Gates da poco più di un dollaro per azione fino a quasi 60. Steve Ballmer diventa CEO durante la discesa dovuta allo scoppio della bolla speculativa, e durante la sua guida il valore delle azioni Microsoft seguono un andamento laterale, seguendo delle oscillazioni intorno alla stessa media di prezzo. A difesa di Ballmer si può dire che negli ultimi venti anni l'andamento di borsa di Microsoft ha ricalcato l'andamento del NASDAQ, l'indice dei titoli tecnologici americano. I disegni delle curve sono quelli del grafico qui sopra. In accusa di Ballmer viene il fatto, che negli anni '90, Microsoft ha sovraperformato il NASDAQ, che è cresciuto del 400%, mentre il colosso di Seattle ha totalizzato un fantasmagorico +1200%, mentre sotto il decennio Ballmer ha leggermente sottoperformato il NASDAQ.
Inoltre sempre nei primi 10 anni del terzo millennio, i diretti antagonisti di Microsoft, Apple (curiosamente salvata nel 1996 da Microsoft, che inietto capitali per mantenere in vita un concorrente e non avere problemi con l'antitrust) e Google (in borsa solo dal 2004) hanno entrambi totalizzato un +600%. Forse è ora di cambiare.