Ormai
il mondo dell'IT è anglofono. Non c'è nulla da fare. Parlare con termini inglesi fa fico. Sei più professionale.
E quindi quando ci capita di fare consulenza in grandi aziende, sentiamo sempre frasi del tipo: "ti ho mandato in mail, il draft del document di cui discuteremo nella conference call", che poi tradotto diventa: "ti ho mandato in posta elettronica, la bozza del documento di cui parleremo al telefono".
Ha un altro impatto in inglese ovviamente. La stessa cosa che ha fatto notare qualcuno che ne sa molto più di me in effetti. In Album Concerto, disco live in cui è presente la canzone Statale 17, Francesco Guccini spiega come uno stesso concetto abbia un impatto diverso, a seconda che sia in inglese americano o in italiano. Statale 17 è un blues che riprende Highway 61 Revisited di Bob Dylan. Nell'introduzione della canzone Guccini spiega un concetto utilizzando delle paroli inglesi : "quella sera partimmo John, Dean e io sulla vecchia Pontiac del '55 del padre di Dean e facemmo tutta una tirata da Omaha a Tucson". Subito dopo lo esprime in italiano (con una risata generale): "quella sera partimmo sulla vecchia 1100 del padre di Giuseppe e facemmo tutta una tirata da Piumazzo a Sant'Anna Pelago". La sua conclusione è che "gli americani ci fregano con la loro lingua". Come dargli torto?
In questo delirio anglofono, nelle grandi e piccole aziende IT, sono tutti manager di qualcosa. Ed alla fine mi chiede sempre, ma se sono tutti manager, chi lo fa il lavoro?
Tutti manager, ma solo uno che lavora
Come vedete nell'immagine troviamo le seguenti figure:
- Human resources manager
- Marketing manager
- Logistic manager
- Security manager
- IT manager
- Communication manager
- Internal supervisor
- PR manager
- Product development manager
- Project manager
Di tutte queste figura in questo post mi voglio concentrare sul Project manager, per capire cosa faccia.
Il Project manager è il responsabile unico di un progetto. Facendo una metafora calcistica lo possiamo vedere come il commissario tecnico del progetto. Fisicamente non fa niente, però ha il compito di coordinare un gruppo di lavoro ed ha la responsabilità del successo o del fallimento. Il suo obiettivo è di far rispettare costi, tempi e qualità in modo da avere la soddisfazione del committente, che può essere interno o esterno alla società stessa.
In questo modo il Project manager fa da schermo per il team di lavoro, cercando di pilotarlo sulle direttive del committente, filtrandole, senza che questo possa causare azioni di disturbo su chi effettivamente realizza il progetto, facendo lavorare a vuoto, o perdendo di vista il vero obiettivo.
Il Project manager deve avere ottime capacità organizzative, e non serve che abbia approfondite conoscenze tecniche, anche se ovviamente se le ha, riesce a guidare meglio il team. Uno degli aspetti fondamentali del Project manager è che deve cercare di coccolare il più possibile il committente, cercando di fargli capire quali sono gli aspetti fondamentali da seguire, senza farsi distrarre da dettagli, che sono secondari.
Capita spesso che il committente chiami ogni giorno, chiedendo modifiche o perché ha avuto un'idea. Il Project manager deve raccogliere tutte queste informazioni, scartare quelle incompatibili e farli arrivare al team di sviluppo solo dopo che questo abbia finito le attività sulla funzionalità in lavorazione. In modo che nessuno sia distratto e rimanga concentrato su quello che sta facendo.
In effetti il Project manager è una figura importante. Quando si lavora da soli è lo sviluppatore stesso che fa da Project manager di se stesso tenendo i contatti con il cliente. E quindi una parte del proprio tempo viene occupata in questa attività. Quando i progetti sono tanti, ci si rende conto di quanto tempo "si perda" e si frastagli il lavoro per tenere le redini con tutti i clienti.